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autore
brano
 
Cicerone
De Natura Deorum III,32
 
originale
 
[32] Et ut haec omittamus, tamen animal nullum inveniri potest, quod neque natum umquam sit et semper sit futurum. Omne enim animal sensus habet; sentit igitur et calida et frigida et dulcia et amara nec potest ullo sensu iocunda accipere, non accipere contraria; si igitur voluptatis sensum capit, doloris etiam capit; quod autem dolorem accipit, id accipiat etiam interitum necesse est; omne igitur animal confitendum est esse mortale.
 
traduzione
 
32. Del resto, anche indipendentemente da queste considerazioni, non si pu? trovare alcun essere vivente che non sia nato in un determinato momento e sia destinato a conservarsi per sempre in futuro. Ogni essere animato ? dotato di sensibilit? e in quanto tale percepisce il caldo ed il freddo, il dolce e l'amaro e non possiede alcun senso che gli permetta di ricevere le sensazioni piacevoli e di evitare quelle che piacevoli non sono. Se quindi ? sensibile al piacere lo ? anche al dolore. Ma in nessun essere il dolore pu? andate disgiunto dalla morte. Bisogna pertanto ammettere che ogni essere animato ? destinato a perire.
 

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